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Ipocriti, falsi e farisei i giornali al servizio del potere

Nei giorni scorsi un pezzo di Italia è sceso in piazza per festeggiare il 25 aprile e la Liberazione.
La grande stampa, allineata e coperta, approfittando delle parole dette dal Capo dello Stato Sergio Mattarella parlando dei valori della Resistenza e della disumanità del fascismo anche nel ricordo del delitto di Giacomo Matteotti, si è messa il “vestito della festa”, mostrando tutta la propria ipocrisia e meschinità.
Perché diciamo queste parole? Perché è facile sbandierare l'antifascismo in quella data simbolo. Una parola, antifascismo, che viene poi dimenticata gli altri 364 giorni dell'anno quando si tratta di dover denunciare ciò che sta accadendo nel nostro Paese e nel Mondo.
Il motivo è semplice: per una questione di potere.
Fatta eccezione per Il Fatto Quotidiano e pochi altri sono poche le testate veramente libere.
E' noto che l'informazione italiana è in mano a pochi gruppi editoriali, che di fatto sono portatori di interessi economici e politici definiti.
Dalla RCS Mediagroup S.p.A di Urbano Cairo, alla Gedi News Network S.p.a. della Exor (la holding degli Agnelli), passando per la Fininvest, della famiglia Berlusconi, il Gruppo Caltagirone o Angelucci che controlla quasi tutti i giornali di destra. Delle vere e proprie holding finanziarie che, ovviamente, fanno i propri interessi e inevitabilmente danno poco spazio o censurano le voci che disturbano il sistema.
Holding che fanno investimenti, magari anche su quelle componenti necessarie alla costruzione di armi.
E il controllo dell'informazione diventa cruciale per alimentare il mercato della guerra. La linea da seguire viene dettata ai direttori responsabili, profumatamente retribuiti così come i propri editorialisti (vedi Mieli, Luttwak, Friedman, per citarne alcuni).
Certi giornali parlano di democrazia e si professano antifascisti, ma si guardano bene dal criticare questo governo fascista, anticostituzionale, guerrafondaio ed “amico” dei mafiosi.
In pochi ricordano che al Governo c'è un partito fondato da un uomo della mafia (Marcello Dell'Utri) e da Silvio Berlusconi (che pagava la mafia), vergognosamente santificato dopo la sua morte.
In pochi ricordano che dietro le stragi che hanno insanguinato la nostra Repubblica ci sono stati mandanti esterni che si sono seduti nei più alti scranni del Potere.
Chi ha memoria della Liberazione e della lotta partigiana oggi dovrebbe schierarsi con quei popoli che vengono sistematicamente oppressi da un governo nazista come quello di Benjamin Netanyahu che ha prodotto oltre 34 mila morti nella Striscia di Gaza.
In questi giornali il genocidio compiuto da Israele in Palestina viene trascurato, minimizzato se non addirittura accettato mentre al contempo si soffia sul conflitto in Ucraina, giustificando l'invio di armi e dimenticando che l'Italia, per Costituzione, “ripudia la guerra” in ogni sua forma.
“Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi?” diceva un tale Gesù di Nazareth duemila anni orsono (Matteo 12:34).
Il popolo viene ingannato e abbindolato da questi servi del potere.
Per fortuna c'è anche chi racconta i fatti. Tra i grandi leader mondiali uno dei pochi che dice la verità vi è sicuramente Papa Francesco che non smette mai di puntare il dito contro l'industria delle armi, prima causa dei conflitti mondiali.
Oggi chi è al potere teme il risveglio del popolo.
Soprattutto quello delle nuove generazioni. Non si spiega altrimenti la repressione e la criminalizzazione che viene fatta delle tante manifestazioni dei giovani contro la guerra, il fascismo sionista a difesa della Palestina. Lo fanno con coraggio nelle piazze, nelle scuole, nelle Università.
E' da loro che parte una vera, rivoluzionaria, disobbedienza civile.
Vengono in mente le parole del missionario comboniano, padre Alex Zanotelli, quando qualche mese fa denunciava l'osceno allineamento della stampa italiana sulle guerre in Ucraina e nel Medio Oriente: “L’unica cosa che rimane oggi da fare, soprattutto come italiani, è di chiedere perdono per il nostro silenzio. Questo disastro palestinese è andato avanti per 70 anni, non possiamo accettare una roba del genere. Un silenzio così incredibile. Ricordiamoci lo Stato italiano com’è coinvolto. Ricordiamo che c’è un trattato militare segreto tra Italia e Israele che ancora non è stato rivelato e non si riesce a sapere cosa c’è scritto. Ricordiamo tutte le armi che abbiamo venduto e stiamo vedendo a Israele”.
Ma di tutto questo i “farisei” bugiardi del nuovo millennio non parlano. Abbasso le menzogne e le ipocrisie di La Repubblica, de La Stampa, de Il Corriere della Sera. Abbasso i giornali di Potere. Nella speranza che possano presto chiudere. Non per censura, ma per mancanza di vendite.

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