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"Io penso che è da diversi anni che il tema del contrasto alle mafie è passato un po' in secondo piano. Non è una problematica che si circoscrive all'uno o all'altro governo. Dobbiamo riportare l'attenzione su questi temi e fare in modo che ci sia una maggiore sensibilità istituzionale anche nel momento in cui si approntano delle riforme che vanno ad incidere chirurgicamente sul contrasto alle mafie". Lo sostiene Annamaria Frustaci, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che a Barletta ha presentato il suo libro "La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia". "Ci sono state una serie di problematiche - ha aggiunto - che forse hanno un po' distratto l'attenzione dal tema del contrasto alle mafie, tra le questioni legate al momento pandemico e le questioni legate poi agli scenari internazionali, abbassando la guardia su un tema strettamente interno, ma che poi ha anche sviluppi internazionali come quello delle mafie". Secondo il magistrato antimafia, per contrastare la criminalità "ci serve poter partire da un organico più importante perché se viene comparato l'organico della magistratura italiana all'organico della magistratura degli altri paesi europei si può vedere come siamo meno". Al di là "della pianta organica - ha concluso - è necessaria anche una maggiore sensibilità che riguarda gli strumenti di contrasto e quindi anche una consultazione che sia la più ampia possibile con gli addetti ai lavori con il mondo delle professioni forensi quando si fanno le riforme".

Foto © Imagoeconomica

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