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"Volevamo solo appendere uno striscione"

"Si dirà che abbiamo tentato di scavalcare i cancelli della Rai, ma è assolutamente falso. Sarebbe stato giusto". "Siamo stati brutalmente manganellati dalla polizia". "La Polizia ci ha manganellati solo perché ci siamo fatti un po' più avanti". E' questa una delle testimonianze di chi ier mattina ha partecipato davanti alla sede Rai di Napoli organizzata dai collettivi e le associazioni pro Palestina di Napoli "contro l'atteggiamento di censura della Rai sul genocidio in corso a Gaza e sugli episodi legati alle dichiarazioni di Ghali al festival di Sanremo ed al comunicato di scuse a Israele fatto leggere a Mara Venier durante Domenica In".
Durante il presidio, che vedeva la partecipazione di decine e decine di attivisti e semplici cittadini che, con le bandiere palestinesi in mano, hanno voluto urlare con forza "basta al genocidio". 
Gli scontri si sarebbero scatenati proprio quando alcuni manifestanti si sono avvicinati ai cancelli. A quel punto è partita la carica a cui sono seguiti contatti, spintoni e percosse. Sono stati attimi di forte tensione. Il bilancio sarebbe di cinque persone ferite (tre alla testa) assieme a un fotoreporter, più alcuni agenti contusi per il lancio di aste e sassi. 
Ovviamente si dirà che la sede Rai della Napoli è un "obiettivo sensibile", che la "carica" si era resa necessaria per "far arretrare i manifestanti". Tra i testimoni anche l'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris: "Ero lì, per protestare contro l’uso politico della televisione pubblica da parte dell’amministratore delegato Roberto Sergio che schiera la radiotelevisione pubblica italiana a favore dello Stato d’Israele prendendo le distanze dal cantante Ghali che aveva osato parlare di genocidio. Il bilancio per chi ha chiesto giustizia per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai crimini di guerra dei sionisti israeliani, è di molte manganellate, con teste aperte e molto sangue. Tutti si devono schierare: o con gli oppressi o con gli oppressori. Io starò sempre dalla stessa parte della storia: per la Palestina libera fino alla vittoria".
Si è poi appreso che dopo gli scontri una delegazione di manifestanti è stata autorizzata ad accedere nella sede Rai.
"Alla fine la Rai ci ha concesso solo un minuto di intervista con una rappresentante dei palestinesi a Napoli del centro culturale Handala Ali - hanno riferito in un comunicato -  Pretendiamo un'informazione completa che rispetti le voci della popolazione palestinese e la realtà del genocidio".

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