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di Salvatore Borsellino - 11 gennaio 2009
In una recente dichiarazione il vicepresidente del CSM Mancino, con riferimento alla pubblicazione della documentazione delle telefonate intercorse tra lui e Saladino ha dichiarato: "Non ho mai telefonato a Saladino, la chiamata da uno dei miei numeri di telefono è stata fatta da un'altra persona, da un rappresentante di Comunione e Liberazione, Angelo Armini, che nel 2001 era nella schiera dei miei collaboratori".

Sono passati ben 7 anni ma Mancino ricorda perfettamente tutto.
E poi ha aggiunto: "Ho consultato le mie agende di allora e ho fatto indagini, scoprendo così che quella conversazione è stata fatta da un'altra persona, Angelo Arminio".
Mancino quindi ha anche delle agende e le può consultare per rinfrescare la sua memoria quando questa si affievolisce o si oscura.
Dato che la sua memoria, da quanto ha dichiarato fino ad oggi, ha inghiottito in uno dei suoi buchi neri la giornata del 1 Luglio 1992, quando convocò nella sua stanza al ministero Paolo Borsellino mentre stava interrogando Gaspare Mutolo.
agenda_paolo_1992_07_01-web.jpgDato che non ricorda di avergli comunicato che lo Stato aveva avviato una trattativa con quella stessa criminalità organizzata che aveva da poco, nella strage di Capaci, massacrato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta.
Dato dato che non ricorda la reazione di Paolo a fronte di questa ignobile proposta, così sdegnata da rendere necessaria, necessaria e rapida, la sua eliminazione.
Dato che in una precedente occasione non ha risposto alla mia sollecitazione con la quale gli contestavo il fatto che Paolo stesso ha testimoniato su quell'incontro tramite una annotazione lasciata sulla sua agenda grigia, quella che contrariamente all'agenda rossa è ancora in nostro possesso perché non è stata sottratta dai "servizi", voglio cercare di rinfrescargli io la memoria mostrandogli una pagina di quell'agenda, nella quale. alla pagina del 1 luglio, alle ore 19.30, c'è l'annotazione "(Mancino)".
Paolo quindi testimonia di essere stato nel pomeriggio di quel giorno,dalle 15 all 18.30 alla DIA ad interrogare Mutolo, di avere incontrato dalle 18.30 alle 19.00 il Capo della Polizia Parisi, di avere incontrato dalle 19.30 alle 20.00 Mancino e di essere poi tornato alle 20 ala DIA per proseguire l'interrogatorio di Mutolo, il quale dichiarò di avere notato in lui un nervosismo spinto al punto da mettere in bocca contemporaneamente due sigarette.
A questo punto chiedo ancora una vola a Mancino, e questa volta pretendo una risposta prima che debba in ogni caso darla ai giudici di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze dai quali spero sarà presto convocato, di dichiarare se è lui stesso o Paolo a testimoniare il falso.
E se non si senta in obbligo, come ha promesso nel momento in cui anche l'ombra di un dubbio sul suo operato lo avesse sfiorato, di rassegnare le dimissioni da vicepresidente del CSM.

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