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Il
russo Andrei Molodkin: acido su capolavori di Picasso, Rembrandt e Warhol se muore in carcere

Il mondo dell’arte è in fermento e non ha intenzione di assistere inerme alla persecuzione di uno degli ultimi baluardi della libertà di informazione, oggi rappresentata da Julian Assange che rischia di essere consegnato all’oblio di un carcere di massima sicurezza americano.

L’artista dissidente russo, Andrei Molodkin, ha scelto di chiamare in causa celebri opere prime che simbolicamente si incatenano in una cella, minacciando la propria autodistruzione se il giornalista dovesse morire in prigione. 16 quadri di Pablo Picasso, Rembrandt, Andy Warhol, Andres Serrano, dal valore di oltre 42 milioni di sterline, sono state posti in una cassaforte da 29 tonnellate, più grande della cella di Assange, dotata di un sofisticato dispositivo che distruggerà i capolavori con un acido estremamente corrosivo a meno che non venga ricevuto un segnale ogni ventiquattro ore. Un input che smetterà di essere trasmesso se Julian Assange muore. A quel punto, sarà azionata una pompa idraulica collegata a due barili bianchi, uno con polvere acida e l'altro con un potenziatore di reazione chimica, abbastanza forte da dissolvere il contenuto della cassaforte.

Il progetto, realizzato a Cauterets, una piccola cittadina termale nei Pirenei, nel sud-ovest della Francia, si chiama "Dead Man's Switch" e l’uomo morto in questione è proprio il fondatore australiano di WikiLeaks, attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh di Londra, senza che esista un solo capo di imputazione pendente sulla sua testa nel Regno Unito.


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La sua persecuzione ha avuto inizio quando nel 2010, WikiLeaks ha pubblicato un’ondata di documenti forniti dal soldato semplice dell’esercito Chelsea Manning che testimoniavano i crimini di guerra dell’esercito americano durante i conflitti in Iraq e Afghanistan. In questa colossale mole di dati, destò scalpore il video “Collateral Murder”, che mostra soldati americani a bordo di un elicottero compiaciuti di uccidere civili inermi a Baghdad, tra cui i due dipendenti della Reuters Namir Noor Eldeen e Saeed Chmagh. Da citare anche gli Afghan War, che oltre alle innumerevoli violazioni dei diritti umani e centinaia di vittime civili da parte dei militari americani, mostrarono la connivenza dell’intelligence americana con il servizio segreto pachistano che forniva addestramento e aiuti militari a quei talebani che l’esercito statunitense (teoricamente) era tenuto a combattere. Rivelante fu in seguito la divulgazione di un cablogramma del dipartimento di Stato Americano, che ha mostrato i veri motivi della guerra in Libia, ovvero i propositi di Gheddafi di usare le 143 tonnellate di oro libico “per coniare una valuta pan-africana basata sul dinaro-oro libico”.

Il governo degli Stati Uniti accusa Assange di aver violato l'Espionage Act per il suo ruolo nella divulgazione da parte di WikiLeaks di documenti militari e diplomatici segreti. Un’accusa che, come riporta il New Yorker, ha sollevato preoccupazioni per le sue implicazioni sui diritti del Primo Emendamento e sui giornalisti che riferiscono su questioni di sicurezza nazionale.
 

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"'Quando si ha una persecuzione politica, si attacca il capitale politico di una persona per rendere più facile metterla a tacere e imprigionarla’, mi ha detto Stella Assange al telefono”, riferisce Molodkin alla pubblicazione, sottolineando i rischi per la salute e l’autolesionismo del giornalista in prigione, certificati anche dall’autorevole rivista medica “Lancet”, che aveva pubblicato la lettera-appello dei 117 medici, psicologi e psichiatri di tutto il mondo, chiedendo l’immediata fine della sua “tortura psicologica”.

L’artista ha poi citato un rapporto di Yahoo News del 2021, che rese noto come i funzionari della CIA sotto Donald Trump avessero elaborato “opzioni” per uccidere Assange, dopo che WikiLeaks aveva pubblicato i metodi con i quali l’agenzia d’intelligence americana spiava cellulari, computer e smart tv.

Il 20 ed il 21 Febbraio, saranno giorni cruciali: l'Alta Corte di Giustizia Britannica si riunirà per decidere in merito all'istanza d'appello presentata dai legali del giornalista per scongiurare la sua estradizione negli Stati Uniti. Un appello che se dovesse essere respinto, porterebbe il fondatore di WikiLeaks ad essere estradato immediatamente negli Usa, dove lo attenderebbero 175 anni di carcere.


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Nel 2021, la giudice britannica Vanessa Baraitser aveva respinto la richiesta di estradizione nei sui confronti, evocando un elevato rischio di suicidio qualora fosse rinchiuso in un carcere di massima sicurezza statunitense.

Il giorno dell'inizio dell'udienza, due telecamere a Cauterets, una posizionata in un angolo della cassaforte e l'altra all'esterno, inizieranno a trasmettere in diretta su YouTube. Solo se Assange sarà liberato tutti i capolavori potranno rivedere la luce.

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