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Nonostante la condanna era in libertà a causa delle sue “delicate” condizioni di salute

È stato finalmente arrestato il repressore Gustavo De Marchi, su richiesta del Tribunale Federale di San Juan, dopo che l’ex ufficiale militare - che ha prestato servizio al 22° Regimento di Fanteria di Montagna di San Juan durante la dittatura militare, imprenditoriale ed ecclesiastica, era stato individuato durante la celebrazione delle nozze d’oro del suo collega Jorge Olivera, anch’egli condannato per crimini contro l’umanità.

De Marchi - nonostante la condanna - era in libertà perché il Tribunale aveva ritenuto l'imputato fisicamente e mentalmente non in grado di affrontare il caso, sospendendo anche il processo. Circostanza che cozza dalle immagini delle nozze d'oro, divulgate dalla stampa, in cui si vede De Marchi in buone condizioni godersi l'impunità concessa dal governo sempre più fascista di Javier Milei. Inoltre, martedì scorso, il Tribunale ha ordinato che il repressore venga nuovamente esaminato da un perito per verificarne non solo l'attuale stato di salute ma anche se in passato abbia simulato dei problemi.

Ci teniamo a ricordare che De Marchi aveva ipocritamente iniziato uno sciopero della fame all'inizio del 2020, mentre era detenuto nell'Ospedale Penitenziario Federale di Ezeiza, chiedendo di essere trattato come i detenuti comuni. De Marchi, inoltre, trascorreva le sue giornate in compagnia di genocida del calibro di Miguel Etchecolatz e “El tigre” Acosta, tra gli altri.

 “El Gauchito” - così è soprannominato De Marchi - è nato a Cordoba da una famiglia di militari. Suo padre arrivò ad essere Generale e fu il dirigente delle Ferrovie argentine durante il governo de facto di Alejandro Lanusse. Anche suo fratello, l’ex capitano Juan Carlos De Marchi, fu condannato per crimini di lesa umanità commessi durante la dittatura militare, imprenditoriale ed ecclesiastica. El Gauchito - che fece parte dell’Operazione Indipendenza a Tucuman nel 1975 - è stato condannato, nel mega processo I e II di San Juan, a 25 anni di detenzione nel primo e all’ergastolo nel secondo. Durante il terrorismo di stato la “patota”* formata da De Marchi e Olivera sequestrò, torturò, assassinò e fece sparire centinaia di persone. Sono stati riconosciuti da più di 700 testimoni durante il primo mega-processo.

Come molti altri, quando la dittatura militare finì e iniziò l’impunità democratica, De Marchi ripulì la sua immagine, andò in pensione, fece un corso da agente immobiliare e si dedicò a questa attività, come racconta la giornalista Ivy Cangaro in un eccellente articolo pubblicato su Data Clave. “El Gauchito” era solito fare grandi favori nel mercato immobiliare e, secondo le indagini, avrebbe riciclato le fortune rubate dai suoi compagni d'armi. La dittatura è stata soprattutto un saccheggio.

De Marchi è stato catturato e condannato per la prima volta nel 2013, nell’ambito dei progressi fatti in materia di diritti umani promossi dal governo Kirchner. Ma in cambio di alcuni favori, in meno di 15 giorni, riuscì a fuggire dall'Ospedale militare dove era stato trasferito durante la detenzione. Da allora è rimasto latitante mantenendo un basso profilo.

Quando poi Mauricio Macri è entrato in carica nel 2015, De Marchi si è rilassato e ha iniziato a condurre una vita normale, come lui stesso racconta: “Sono stato latitante per due anni, sono andato in Brasile, in Uruguay, mia moglie si è ammalata di cancro e sono stato nuovamente arrestato nel dicembre 2015, dopo che Mauricio Macri disse che avrebbe messo fine al tema dei diritti umani. Questo mi ha fatto rilassare e ho iniziato ad andare a Patio Bullrich, nell'Alto Palermo”. Lì fu nuovamente arrestato e incarcerato. In seguito condannato all'ergastolo. Ma i suoi “disturbi” sono tornati ed è stato nuovamente trasferito all'Ospedale Militare, dove è iniziata la farsa dello sciopero della fame.

Il tribunale, forse in linea con la lista dei favori, ha ordinato la cessazione dei procedimenti giudiziari per incapacità, tanto che il provvedimento è stato applicato retroattivamente annullando le condanne già emesse. Assurdo. La Corte di Cassazione ha annullato questa sentenza più di sette mesi fa e nonostante ciò De Marchi continuava libero. Solo ora, dopo che la libertà di cui gode il repressore De Marchi (e non solo) è diventata di dominio pubblico, è stato riarrestato.

L'Argentina è tornata alla preistoria, i dinosauri camminano per le strade. Rimaniamo vigili.

Foto: diarioelzondasj.com.ar
  

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