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Il cofondatore dei Pink Floyd intervistato dall'emittente internazionale Al Jazeera

"Il mio cuore batte più forte ogni volta che vedo una di quelle gloriose manifestazioni, che sia per le strade di Londra o che sia nello Yemen, o che sia in Sudafrica o che sia a Chicago; vinceremo questa lotta perché siamo molti e loro sono pochi. Siamo la gente. E la gente non vuole questo genocidio. Sono solo i nostri leader pazzi e lunatici che lo vogliono".
Sono state queste le parole del cofondatore dei Pink Floyd Roger Waters durante l'intervista all'emittente internazionale Al Jazeera.
La stella del rock, famoso per le sue posizioni a favore dei diritti umani, ha ribadito che l'esercito israeliano sta "assassinando un intero popolo" - uomini, donne e bambini - con il benestare degli Stati Uniti e dell'Unione Europea.
Per fermare questo massacro, ha ripreso Waters, dobbiamo "chiudere il rubinetto" del denaro che i grandi leader dei Paesi Occidentali mandano a Israele compreso "Macron, Sunak, quella donna idiota che continua a sparare, von der Leyen"; Sunak, il primo ministro inglese, dovrebbe, ha detto Waters, "ritirarsi da qualche parte", assieme "alla sua moglie miliardaria".
I nostri cuori, ha sottolineato, devono essere a fianco dei "nostri fratelli e sorelle a Gaza, che stanno venendo massacrati dall'entità sionista": "Dobbiamo tornare sempre in strada" e chiamare "le cose con il loro nome. Questi sono i discendenti dei colonialisti britannici. E dobbiamo un enorme debito alle persone del mondo perché siamo andati là fuori nei secoli XVI, XVII, XVIII e XIX e abbiamo rovinato tutto. Quindi abbiamo la responsabilità assoluta di difendere i diritti umani, pari diritti umani sotto la legge, per tutti i nostri fratelli e sorelle ovunque".
Un compito, questo, a cui dovrebbero partecipare tutte le grandi democrazie del cosiddetto mondo civilizzato. Waters, però, non si illude: "Chiunque abbia fede nella democrazia occidentale è ovviamente un po' scemo. Non hanno visto quello che sta succedendo" ha detto il musicista.
Durante la trasmissione si è parlato anche delle accuse di antisemitismo mosse contro Waters dal giornalista John Ware: "È un noto portavoce sionista bugiardo e subdolo" ha detto il cofondatore dei Pink Floyd, "non ho altro che totale disprezzo per lui" ha ribadito.
"Il genocidio in corso a Gaza ha dimostrato assolutamente oltre ogni dubbio che coloro che hanno difeso i diritti dei palestinesi negli ultimi 20 anni non sono antisemiti"; in realtà gruppi di partigiani dell'era moderna stanno combattendo contro un sistema, un entità, quella sionista, "che sta commettendo questo genocidio. Nessuno di noi sa esattamente cosa fare, perché la portata, l'enormità del crimine che Israele sta commettendo è così grande che è difficile per noi capire e trovare una risposta".
Noi, ha concluso, siamo contro la "banda di teppisti che gestiscono l'entità sionista in Israele, che sono tutti europei del nord. Non hanno niente a che fare con la Terra Santa. E stanno cercando di usare il popolo ebraico e la religione ebraica. La differenza tra me e John Ware e i sionisti" è che noi "crediamo nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Crediamo che tutti i nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo debbano essere uguali sotto la legge universale".

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