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La Corea del Nord ha effettuato il collaudo di un sistema d'arma nucleare sottomarino in segno di protesta contro le esercitazioni navali congiunte intraprese questa settimana da Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone. 
Lo ha annunciato oggi l'agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord, "Korean Central News Agency" ("Kcna"), senza precisare la data del collaudo. Secondo i media di Stato nordcoreani, Pyongyang ha collaudato il sistema noto come "Haeil-5-23", un drone d'attacco sottomarino in grado di veicolare testate nucleari. Stando a "Kcna", il collaudo è stato eseguito dal think tank della Difesa nordcoreana nelle acque al largo della costa orientale del Paese. "La postura di deterrenza nucleare sottomarina delle nostre forze armate viene ulteriormente ottimizzata, e le loro azioni reattive marittime e sottomarine continueranno ad agire da deterrenza contro le manovre militari ostili delle marine degli Stati Uniti e dei loro alleati", afferma il comunicato di un portavoce del ministero della Difesa rilanciato da "Kcna". 
Nei giorni scorsi, infatti, le marine militari di Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone hanno concluso un'esercitazione navale congiunta al largo della Penisola coreana in risposta al lancio di un missile balistico con testata ipersonica effettuato domenica dalla Corea del Nord. 
Lo aveva annunciato lo stato maggiore congiunto delle Forze armate sudcoreane, precisando che alla manovra, svoltasi nelle acque a sud-est dell'isola di Jeju a partire da lunedì, ha anche preso parte la portaerei statunitense a propulsione nucleare Uss Carl Vinson. "L'esercitazione punta a rafforzare la deterrenza e le capacità di risposta dei tre Paesi alle minacce nucleari, balistiche e marittime della Corea del Nord", ha affermato lo stato maggiore in una nota. 
Certo è che la situazione in Oriente si fa sempre più calda. Gli inviati per il nucleare nordcoreano di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno condannato ieri i recenti test balistici della Corea del Nord e la vendita di armi nordcoreane alla Russia. 
Al contempo il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha chiesto di emendare la Costituzione del Paese per formalizzare l'abbandono dell'obiettivo della riunificazione pacifica tra le due Coree, definendo la Corea del Sud "primo Paese ostile" di Pyongyang e formulando l'impegno a "occuparne completamente" il territorio in caso di guerra. 
Durante un discorso tenuto martedì 16 gennaio di fronte alla 10ma sessione della 14ma Assemblea popolare suprema, Kim ha affermato che "nell'eventualità di una guerra nella Penisola coreana, è importante prendere in considerazione il tema di occupare, sopprimere e rivendicare completamente la Repubblica di Corea, e di annetterla al territorio della repubblica", ha dichiarato Kim citando la Corea del Sud con il suo nome ufficiale.
Nei mesi che hanno preceduto le elezioni parlamentari in Corea del Sud nell'aprile 2016, la Corea del Nord ha compiuto una serie di provocazioni, tra cui un quarto test nucleare nel gennaio di quell'anno e il lancio di un missile a lunga gittata il mese successivo. 
Nei giorni scorsi il leader nordcoreano ha ordinato alle forze armate, all'industria delle munizioni e al settore delle armi nucleari di accelerare i preparativi bellici per contrastare quelle che ha definito "mosse ostili senza precedenti" da parte degli Stati Uniti, secondo quanto riferito dai media di Stato nordcoreani.

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