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Il missionario noto per il suo aiuto ai poveri denuncia l’abbandono scolastico che a Napoli avvicina i ragazzi alla Camorra

La gente comune è sempre più impoverita e senza via d’uscita, ma questo è dovuto al sistema economico in cui viviamo, che è piramidale e prevede che chi è in cima abbia sempre di più per accrescere la sua ricchezza, mentre chi è in basso ha sempre meno. E va sempre peggio”. Lo ha detto padre Alex Zanotelli durante la sua intervista con il quotidiano “La Stampa”, per tracciare il profilo di un Paese in cui cresce costantemente il numero delle famiglie italiane costrette a vivere in povertà. Un Paese dove “basta davvero poco per finire in miseria”, mentre “la politica non se ne interessa”.

Oltre 2 milioni di famiglie in povertà assoluta
A pochi giorni dal rapporto 2023 su povertà ed esclusione sociale pubblicato dalla Caritas, che ha fotografato un’Italia sempre più povera, con 2 milioni 187 mila famiglie in povertà assoluta, padre Zanotelli ha denunciato: “Stiamo andando sempre più a picco. L’obiettivo di questo governo è proteggere quelli che stanno in alto, mentre i poveri non hanno nessuno che parli per loro. Lo trovo davvero incredibile, vedo troppe persone finire in strada facilmente. E non parlo degli stranieri, che pure ormai sono vessati da leggi oppressive che oltre a rendergli la vita impossibile ne fanno anche manodopera a basso prezzo. Parlo degli italiani. A Napoli ne assistiamo moltissimi, diventati senza dimora da un giorno a un altro. È uno scandalo e un fallimento della società e della politica, dei governi tutti e di questo governo. Quello che mi meraviglia - ha proseguito - è che nessuno abbia voluto fare una patrimoniale per tassare i ricchi, eppure lo scopo del governo dovrebbe essere quello di redistribuire la ricchezza, perché ognuno abbia qualcosa, un posto dove stare, un pezzo di pane da mangiare”.

Nuove leve per la criminalità organizzata
Padre Zanotelli, noto per il suo impegno a favore dei poveri e degli emarginati, durante la sua intervista ha denunciato anche come sia diventato facile finire in miseria. Bastano condizioni comuni con il caro affitti, oppure una separazione matrimoniale per perdere la casa e finire in mezzo a una strada. Purtroppo ai dati allarmanti si aggiunge anche l’abbandono scolastico. “Chi nasce povero lo rimane. E Napoli per me è un osservatorio privilegiato di tutto questo: nelle zone che io frequento - ha sottolineato padre Zanotelli - ci sono pochissime possibilità di riscatto. Continuo a dire che un antidoto può essere la scuola, eppure nelle periferie registriamo un tasso altissimo di abbandono scolastico. E quando un ragazzino lascia la scuola che fa? Più che andare a spacciare e diventare preda per la camorra non può fare, non ha altro modo di guadagnarsi il pane”. E ancora: “La scuola apre la mente e dà una reale opportunità, soprattutto a chi ha meno. Ma nella scuola non si investe. Qui al rione Sanità, l’istituto più importante, il Caracciolo fino a qualche anno fa aveva 600 studenti, poi è stato accorpato a un altro istituto, Isabella D’Este e oggi ne ha 60, sto lottando con tutte le mie forze per riportare i ragazzi a scuola. Ma se si sposta un istituto così importante da una zona che ne ha bisogno si genera solo una catastrofe educativa. Quella scuola funzionava bene, era un fiore all’occhiello, invece oggi registriamo tassi altissimi di bocciature e abbandono scolastico. Così non c’è alcuna speranza di futuro per le nuove generazioni, servono i servizi, serve la scuola”. La soluzione, secondo padre Zanotelli, può arrivare solo ed esclusivamente dalla politica: “quella seria”. “L’errore che è stato fatto di eliminare il reddito di cittadinanza senza pensare ad alcuna reale alternativa sta ora dando i suoi frutti. Lo vediamo chiaramente, ci sono sempre più famiglie in sofferenza. Questo aiuta la diffusione anche di fenomeni come l’usura su cui guadagna, però, solo la camorra. È un dramma nel dramma, poi le famiglie non sanno più uscirne. C’è troppa gente che sta soffrendo, bisogna ripartire da un sostegno reale, dalla politica dal basso, ma in questo momento - ha concluso - è difficile trovare qualcuno che se ne interessi. Non certo chi ci governa”.

Foto © Imagoeconomica

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