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Il generale all’Economist: l’avanzata di Mosca non sarà arrestabile

La prossima estate si preannuncia dal clima molto gelido per Kiev, date le prospettive sempre più funeste per l’andamento del conflitto. Questa volta a lanciare l’allarme è vice capo dell’intelligence di Kiev Vadym Skibitsky, che sulle pagine dell’Economist parla di un Paese “sull’orlo del baratro”.
Il generale non vede la possibilità che l’Ucraina vinca la guerra da sola sul campo di battaglia.  Anche se riuscisse a respingere le forze russe verso i confini, una prospettiva sempre più distante, non porrebbe fine al conflitto.
L’avanzata delle truppe di Mosca, in ogni caso, non sarà arrestabile”, afferma Skibitsky, secondo cui le prospettive di un negoziato diverranno inevitabili, seppur non prima della seconda metà del 2025.
In aggiunta, ha affermato che la città di Chasov Yar si sarebbe arresa proprio come Avdiivka e la sua caduta sarebbe solo questione di tempo.
Nelle ultime ore le avanguardie russe sono riuscite ad infilarsi nell’unica zona in cui il canale artificiale che sbarra la strada per la città viene imbrigliato in una condotta. È in questo punto che una manciata di incursori si è appostata tra le macerie per sfuggire alla caccia dei droni, mettendo a rischio la tenuta delle difese per l’intero insediamento.
Gli ucraini stanno dando la massima importanza a questo insediamento in quanto è situato su un’altezza dominante sull'intera catena collinare di Donetsk e rappresenta un punto strategico che apre ulteriori vie per l'avanzata delle truppe russe verso Kramatorsk, Slavyansk, Konstantinovka e Druzhkovka.
Per questo motivo, per impedire uno sfondamento del resto delle proprie linee, vengono mobilitate tutte le riserve possibili, mentre il comando russo, anticipando il piano dell’esercito ucraino, sta ritardando l'assalto, concentrandosi sull’interruzione del lavoro della logistica ucraina.
Nel mentre, a Ovest di Avdiivka, quasi tutte le alture intorno alla città sono sotto controllo dei russi che sono avanzati a est di Ocheretyne nelle piantagioni forestali.
Il nemico è riuscito a sfondare" ha dovuto ammettere con preoccupazione il portavoce del comando militare Khortytsia, Nazar Voloshyn.
In sostanza, la disfatta totale per questo settore del fronte, si sta svelando in tutta la sua crudele realtà per Kiev. Keramik e Novokalinovo sono cadute, mentre le truppe AFU si trovano nell'angoscia della fuga o della resa. Una volta completato l'accerchiamento di Arkhangelskoye, le linee di difesa di Ocheretyne saranno completamente serrate e la conquista delle restanti alture comporterà ulteriori cedimenti nella difesa ucraina, consentendo all'esercito russo di avanzare verso l'attuazione della loro principale minaccia strategica: il controllo del nodo stradale cruciale sulla rotta per Konstantinovka, distante solo 12 km a nord-ovest di Ocheretyne.
Nella regione di Kharkiv, dopo lo sfondamento delle difese ucraine, la 1ᵃ Armata Corazzata delle Guardie continua il suo assalto su Kislovka, dirigendosi verso Kupyansky. Questa poderosa unità, insignita del titolo di reparto d'élite dell'Esercito della Federazione Russa, dispone di un numero di carri armati superiore a quello di tutta l'armata tedesca. Anche secondo fonti ucraine, l'attacco russo verso questa direzione ha ottenuto successo, consentendo alle truppe russe di conquistare una porzione orientale di Kislovka, lungo la linea ferroviaria, con una larghezza di fino a 1,85 km e una profondità di circa 600 metri.
Il vicedirettore dell’intelligence ucraina ha sottolineato come l’esercito russo, ora operi come un “corpo unico, con un piano chiaro e sotto un unico comando”. Secondo il generale, nel medio periodo Mosca si sta preparando per un assalto proprio attorno alle regioni di Kharkiv e Sumy e la spinta più forte inizierà “alla fine di maggio o all’inizio di giugno”.
La Russia che complessivamente conta 514.000 soldati di terra impegnati nell’operazione ucraina, avrebbe ammassato in quella zona almeno 35.000 uomini, ma potrebbe portarli a 50-70.000, stando ai numeri del vice capo dei servizi.
In queste condizioni, il contributo delle forniture militari occidentali appare sempre più ininfluente sulla tenuta delle difese. Una delle ragioni principali è che queste sono state concepite per mantenere una difesa statica. Se la difesa viene sfondata e si sgretola rapidamente, non è chiaro dove creare magazzini e come costruire la logistica, asset indispensabili per poter alimentare la linea difensiva.
Sembrerebbe, quindi, che la Russia otterrà significativi vantaggi tattici/strategici nelle prossime settimane, mentre l’Ucraina attende l’arrivo al fronte dei nuovi armamenti inviati dagli Stati Uniti.
Secondo il New York Times, Mosca farà progressi sul campo di battaglia fino al 9 maggio, anche se non sarà significativo.
I funzionari americani non vedono un significativo accumulo di forze russe al fronte prima di questa data”, afferma la pubblicazione, precisando che, nell'ultima settimana, molte armi e munizioni per l'Ucraina sono arrivate ai magazzini NATO in Europa, ma potrebbero volerci “mesi” prima che arrivino in numero sufficiente a rafforzare le difese sul campo di battaglia. Alcune delle munizioni dagli Stati Uniti probabilmente non arriveranno prima dell'inizio dell'estate, "o anche più tardi".

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