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E’ polemica in Argentina dopo la designazione, alla fine della settimana, da parte del presidente marco-liberale eletto Javier Milei (in foto), di Adolfo Barra, una personalità con un passato di simpatie neo-nazi, quale capo dell'Avvocatura dello Stato del nuovo governo. La carriera ai vertici della politica e della giustizia argentina risale agli anni '90 quando con la presidenza di Carlos Menem fu prima membro della Corte suprema, e poi ministro della Giustizia fra il 1994 e il 1996, quando fu costretto alle dimissioni dopo essere stato denunciato come membro del movimento Tacuara di simpatie neo-naziste. "Sì, sono stato nazista, e me ne pento", disse all'epoca, ma a causa del problema, negli anni successivi Barra assunse solo responsabilità varie nel settore privato, operando fra l'altro come consulente della compagnia Aeropuertos Argentina 2000, controllata da Eduardo Eurnekian. A sorpresa venerdì scorso Milei ha confermato di avergli assegnato l'incarico di titolare dell'Avvocatura dello Stato, decisione che ha generato l'immediata reazione del forum argentino contro l'antisemitismo (Faca) e della delegazione delle associazioni israelite argentine (Daia). La rilevanza del tema si è estesa infine a livello internazionale, al punto che una denuncia della designazione è apparsa anche sul quotidiano israeliano Haaretz che oggi ha titolato: “Milei in Argentina ha designato un ex neo-nazista quale capo del massimo ufficio legale nazionale”.

Foto © World Economic Forum
  

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