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Medvedev: “Uccideremo leader ucraini se coinvolti”

È salito a 143 il bilancio delle vittime del terribile attacco terroristico al Crocus di Krasnogorsk, come riferito dalla caporedattrice del gruppo mediatico Rossiya Segodnya e del canale televisivo RT. Durante l’incursione gli assalitori hanno usato armi automatiche e anche un liquido infiammabile per incendiare i locali della sala concerti.
È la strage a matrice terroristica con più vittime avvenuta in Russia negli ultimi anni.
Mentre i servizi segreti russi indagano sulla paternità dell’attacco, il capo dell’FSB Bortnikov ha riferito a Vladimir Putin dell’arresto di 11 persone, tra cui i quattro tiratori coinvolti.
Putin ha detto di "contare sulla cooperazione di tutte le nazioni che condividono sinceramente il nostro dolore e sono pronte a unire davvero le forze nella lotta contro il nemico comune, il terrorismo internazionale, in tutte le sue manifestazioni". "Tutti gli autori, gli organizzatori e i mandanti di questo crimine subiranno una punizione giusta e inevitabile" ha detto. "Chiunque siano, chiunque li abbia diretti"." Ripeto: identificheremo e puniremo tutti coloro che stanno dietro i terroristi, tutti coloro che hanno preparato questo crimine". Il presidente ha aggiunto: "Questo è un duro colpo alla Russia, al nostro popolo".
Secondo l’intelligence di Mosca quattro sospetti sono stati catturati nella regione di Bryansk, mentre cercavano di scappare in macchina e di attraversare il confine russo-ucraino. L’auto non si è fermata al posto di blocco di polizia a cento chilometri dalla frontiera con l’Ucraina e ha ripreso la sua corsa a tutta a tutta velocità. A quel punto gli agenti hanno sparato alle ruote, facendo perdete governabilità al veicolo che si è ribaltato, permettendo alle autorità di bloccare i terroristi che hanno tentato la fuga.


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Vladimir Putin © Imagoeconomica


"Dopo l'attacco terroristico, i criminali intendevano attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti rilevanti sul lato ucraino", ha affermato in una nota il Centro per le pubbliche relazioni (PSC) dell'FSB russo, precisando che ora gli assalitori stanno per essere trasportati a Mosca per gli interrogatori.
"Le armi utilizzate dai terroristi sono state preparate in anticipo in un nascondiglio", ha aggiunto l'FSB russo.
I possibili legami degli attentatori con l’Ucraina aprono scenari ancor più drammatici per l’evolversi degli eventi. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha minacciato che se dietro l’attacco ci fossero “i terroristi di Kiev”, dovranno essere distrutti tutti, compresi i funzionari.
"Se si stabilisse che la colpa è dei terroristi del regime di Kiev, sarebbe impossibile trattare diversamente con loro e con i loro ideologi. Tutti loro devono essere rintracciati ed eliminati senza pietà come terroristi. Compresi i funzionari dello stato che hanno commesso una tale atrocità", ha scritto Medvedev.
D’altro canto nella tarda serata di ieri, attraverso un video postato su Telegram l’Isis ha firmato l’atto terroristico. Circa due settimane fa l'Fsb aveva riferito di avere eliminato una cellula della branca afghana dello Stato Islmico che pianificava un attacco armato nella capitale.
Washington ha affermato di non dubitare sulla paternità dell’attacco da parte dei terroristi islamici. A ribadirlo è stato un funzionario parlando all’emittente Cbs News, dove ha anche aggiunto che gli Stati Uniti dispongono di informazioni di intelligence sul fatto che l’Isis stava pianificando un attacco a Mosca e che i funzionari statunitensi avevano condiviso privatamente le informazioni all’inizio del mese con i funzionari russi.


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L'immagine diffusa dall'ISIS dei jihadisti che hanno partecipato all'attentato a Mosca


Solo pochi giorni prima, Il 7 marzo, l'Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca aveva emesso un avviso di sicurezza in cui avvertiva che il suo personale stava "monitorando le notizie secondo cui gli estremisti hanno piani imminenti per prendere di mira grandi raduni a Mosca, compresi i concerti". La dichiarazione avvertiva i cittadini statunitensi che un attacco avrebbe potuto avere luogo nelle successive 48 ore, sulla scia delle imminenti elezioni in Russia.
Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati affidabili questi devono essere immediatamente condivisi con la parte russa” ha commentato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo cui “se invece la Casa Bianca non ha informazioni, allora non ha il diritto di pronunciare assoluzioni nei confronti di nessuno”. Il riferimento era al presunto coinvolgimento dell’Ucraina nell’attacco.
Secondo l’ex analista della CIA Larry Johnson solo un giorno fa, l’intelligence open source OSINTdefender ha riferito che Washington era “sempre più frustrata dalle azioni vergognose e non autorizzate” dell’Ucraina contro la Russia.
Ciò significa che gli Stati Uniti sapevano che l’Ucraina stava tramando qualcosa, avevano un’idea di cosa avrebbe fatto. E ci sono buone probabilità che l’Ucraina non solo lo abbia fatto, ma lo abbia fatto con le armi e il sostegno fornito dagli Stati Uniti”, ha detto Johnson in un’intervista a Judging Freedom, precisando che questa versione sarebbe supportata anche dalle frettolose parole del Dipartimento di Stato secondo cui Kiev non era in alcun modo coinvolta nell'attacco terroristico: “Tale dichiarazione è stata fatta ancor prima che Mosca stessa conoscesse informazioni precise sull'accaduto”, aggiunto l’analista.
D'altra parte, seguendo la pista dello Stato Islamico, è doveroso ricordare la paternità nella creazione del califfato, originariamente costituito per la destituzione del regime di Assad in Siria. Un celebre rapporto della Dia rilasciato nell’agosto 2012 dalla Defence Intelligence Agency segnalava che l’Occidente, gli Stati del Golfo e la Turchia sostenevano i salafiti, i Fratelli Musulmani e “al-Qaida in Iraq” (AQI, che poi assumerà la denominazione di “Stato islamico”) e che queste erano a capo dell’insurrezione in Siria.
Qualunque sia la matrice dell’attentato, questo non potrà che gettare ulteriore benzina sul fuoco nella ferocia dello scontro tra l’Occidente e la Russia.

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