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"Un candidato che supera una prova scritta difficilissima e sta per coronare il sogno di una vita, magari con ottimi voti, può essere bocciato per qualche domandina di un professore di psicologia? Ma se non è pazzo così ce lo facciamo diventare". Così il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Santalucia commenta in una intervista al Corriere della Sera i test psicoattitudinali per i magistrati. In questo modo, "il governo esorbita dai suoi poteri, dando a un decreto del ministro il potere di stabilire i contenuti della prova", sottolinea. Secondo Santalucia "si è approfittato di un'osservazione delle commissioni Giustizia per introdurre una norma ancora un po' vaga", in quanto "si sa chi conduce la prova ma non si sa bene in cosa consisterà". Il timore, aggiunge, è "che si voglia introdurre la valutazione della personalità che è arbitraria". Una valutazione sull'equilibrio dei futuri giudici o pm "già c'è. Si fa intendere che noi siamo fuori controllo, ma non è così. Nei 18 mesi di tirocinio il vincitore di concorso viene attentamente valutato. Controlli sull'equilibrio e dispense per infermità mentale ci sono sempre state". I test li fa già la polizia giudiziaria perché non chi la guida? "Giro la domanda: perché tanti altri invece non li fanno?" replica il presidente dell'Anm che sul fatto che il concorso si possa ripetere una volta in più, dice: "ciò non accelera, ingolfa".

Foto © Imagoeconomica

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