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La Commissione Giustizia del Senato ha approvato il parere al decreto legislativo sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, a firma del relatore Pierantonio Zanettin (Fi), che invita il governo a valutare "la possibilità di prevedere l'eventuale introduzione di test psico attitudinali" per i magistrati. Nel parere il capogruppo azzurro in commissione chiede anche che il governo valuti l'opportunità di introdurre nel fascicolo dei magistrati per le valutazioni di professionalità "tutti gli atti e i provvedimenti redatti " e "non soltanto quelli scelti a campione".

"Se facciamo test psico-attitudinali per i magistrati facciamoli pure per tutti gli altri funzionari pubblici, per chiunque abbia un incarico importante, anche a chi governa e a questo punto, dato che ci troviamo, facciamo anche i test sulla positività alla cocaina perché uno sotto effetti di stupefacenti può fare cose sbagliate oppure può essere ricattato. Facciamo pure i narcotest, seguendo le stesse modalità che si immaginano per i test sui magistrati". E' la provocazione del procuratore di Napoli Nicola Gratteri ospite della trasmissione radiofonica Ping Pong su Radio 1.

Rapida anche la risposta della giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati: "Il ministro della Giustizia ha demandato a se stesso, ad un suo decreto che non è certo fonte normativa primaria, la disciplina dei test. Stabilirà lui dunque chi meriterà di indossare la toga di magistrato e chi no! E non basta aggiungere che il decreto sarà emanato previa delibera del Csm per nascondere la contrarietà a Costituzione di questo disegno". "Lo sconcerto è grande - conclude la Giunta - pari soltanto alla superficialità con cui si ritiene di poter intervenire in materie così delicate, così costituzionalmente sensibili, come l'ordinamento giudiziario" ha concluso la nota dell'Anm.

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