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Gasparri entra nelle Commissioni parlamentari antimafia e giustizia

Questo articolo, che riproponiamo ai nostri lettori, è stato scritto in data 14-03-2024.

Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, entrerà ufficialmente a far parte della Commissione Giustizia del Senato e della Commissione Parlamentare Antimafia. Lo ha annunciato lui stesso durante una conferenza stampa a Palazzo Madama.
Adesso sì che “giustizia” (a modo loro) sarà fatta. Basta con questi magistrati politicizzati che attaccano il governo a colpi di dossier. Basta con queste Procure che cercano la verità sui mandanti esterni delle stragi del 1992 e del 1993. Basta a tutti coloro che insistono a chiedersi come sia nata la Seconda Repubblica e perché, all'improvviso, quelle bombe che hanno ucciso giudici, uomini e donne delle scorte e cittadini inermi si siano interrotte.
Forza Italia è scesa in campo ed ha vinto nel 1994. E ad oltre trent'anni di distanza continua a vincere. Anche senza il Padre fondatore, Silvio Berlusconi.
Poco importa se il ruolo del leader di Governo lo ha Giorgia Meloni che rappresenta Fratelli d'Italia, ovvero, la destra. O meglio, i fascisti 2.0.
Questo è il tempo del “revisionismo storico”, o forse sarebbe ancor più corretto dire della “restaurazione”. I vecchi affari vanno portati a termine e conclusi. Tutto procede bene.
Le sentenze più scomode sono state depotenziate a colpi di assoluzione.
I fatti su patti e trattative con la mafia sminuiti.
A colpi di riforme della giustizia vengono depotenziati gli strumenti per combattere mafie e corruzione. E al contempo si stringono forte i bavagli ai magistrati e giornalisti. Affinché tutti non sappiano ciò che avviene dietro le quinte della politica.
Gasparri è pronto a dare manforte.
Resta solo l'ironia di fronte a questo ennesimo scempio.
Maurizio Gasparri è quel senatore che pochi mesi fa, il giorno dell'audizione del conduttore di Report Sigfrido Ranucci, in Vigilanza Rai metteva sul proprio banco una bottiglia di cognac e sfoderava dalla tasca una carota (vera), svilendo il ruolo delle istituzioni.
Gasparri è quel politico che da sempre, in maniera ignobile, continua ad attaccare quei magistrati che oggi sono in prima linea nella ricerca della verità sulle stragi e che vorrebbe mandare gli ispettori in ogni Procura che osa scavare su quegli anni bui.
E' quel politico che citando le assoluzioni in Cassazione di tutti gli imputati istituzionali nella sentenza trattativa Stato-mafia, li proclama come "eroi della legalità", affiancando agli uomini del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, Marcello Dell'Utri.
Ex Msi, ed ex An, oggi è membro di quel partito che è stato fondato da un uomo della mafia (Marcello Dell'Utri, appunto, condannato definitivo per concorso esterno in associazione mafiosa) e da uno che la mafia la pagava (Berlusconi).
Lui è stato un fedelissimo dell'ex Cavaliere.
I Gasparri di turno vorrebbero il silenzio su queste verità e temono che  possano essere scoperchiati nuovi veli di Maya. Per questo, con insinuazioni e mistificazioni della realtà, prendono di mira i magistrati più in vista. E in questi anni Gasparri, soprattutto contro Nino Di Matteo, Luca Tescaroli e Roberto Scarpinato, ne ha dette tante, dimostrando anche una certa “ignoranza dei fatti” ed una scarsa conoscenza in materia di antimafia. Per questo, oggi, ci aspettiamo il peggio e che ingiustizia sarà fatta. Povera Patria.

Realizzazione grafica by Paolo Bassani

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