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Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno e di quella di Catanzaro hanno arrestato Salvo Gregorio Mirarchi, indagato per minaccia a pubblico ufficiale aggravata dal metodo mafioso e già condannato a settembre scorso nell'ambito del processo 'The Keys' a otto anni di carcere.
Le indagini, nello specifico, sono partite da una lettera arrivata alla procura di Catanzaro con la quale un anonimo aveva minacciato di morte l'allora procuratore della repubblica Nicola Gratteri e il pm Debora Rizza se l'attuale indagato non fosse stato liberato entro la fine del 2023.
Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Marilena Albarano nei confronti di Mirarchi emerge che si “può ritenersi pacifica la sussistenza di un grave quadro indiziario. Le concrete modalità dei fatti, (consistita nell’aver spedito una missiva minatoria dal luogo di reclusione nei confronti di magistrati in servizio al fine di costringerli a commettere atti contrari al loro dovere d’ufficio in suo favore) e la personalità dell’indagato (particolarmente aggressivo e violento, già detenuto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e reati in materia di armi per la realizzazione di rudimentali ordigni esplosivi), fanno ritenere concreto ed attuale li pericolo che il predetto, qualora dovesse essere liberato commetta, con armi, i propri propositi omicidiari in danno delle persone offese”.
Nella missiva, hanno scritto gli inquirenti, “venivano formulate gravi minacce di morte nei confronti dei due magistrati, affermando altresì che sarebbero rimasti vittima di un attentato da porre in essere con l’utilizzo di un bazooka”. Mirarchi, inoltre, ha paventato vendette trasversali contro l’attuale procuratore di Napoli. Stando al capo di imputazione, infatti, l’indagato ha minacciato “di morte” pure “il fratello del dottore Gratteri e dicendo che era noto ove costui vivesse” e “dicendo altresì che erano conosciuti anche i percorsi che il dottore Gratteri compiva con la vettura di servizio a lui in uso”.
Per la polizia giudiziaria Mirarchi - come riportato in una nota del procuratore Giuseppe Borrelli - potrebbe essere l'autore della lettera. Le conferme arriveranno tramite due diverse consulenze grafologiche della Polizia Scientifica disposte dalla procura salernitana su altre due missive di cui Mirarchi è l'autore.
“Il grafismo è pienamente riconducibile” si legge sulla consulenza.
Occorre ricordare che Gratteri è sotto scorta da più di trent'anni e che in seguito ad altre minacce di morte la sua scorta era stata ulteriormente rafforzata.

Il direttore e tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila esprimono totale vicinanza e solidarietà al procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri.

Foto © Deb Photo

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