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L'amico di Berlusconi sfida i Beni Culturali: "La sto costruendo". L’attenzione è su Casa Morello nella Valle dei Templi

"Il governo della Regione non ha alcuna intenzione di assecondare la proposta progettuale dell'ex senatore Marcello Dell'Utri di creare una biblioteca a suo nome nella Valle dei Templi". A dirlo è l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato lo scorso 23 gennaio nel corso dei lavori dell’Assemblea regionale siciliana rispetto alla costruzione della “Biblioteca ‘Utriana” che il cofondatore di Forza Italia, condannato a 7 anni in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa (pena scontata), aveva progettato di realizzare presso Casa Morello, situata all’interno del Parco archeologico della Valle dei Templi.

La richiesta risalirebbe al 2020, da parte del fondo librai di Dell’Utri. Nel 2021 è arrivato il “No” dal Parco archeologico. Secondo l’ente, il progetto non era contemplato tra le cose che avrebbe potuto gestire. La proposta si inseriva all’interno del piano di investimenti per la riqualifica e la tutela del patrimonio infrastrutturale con cui il Parco archeologico si apprestava a recuperare vecchi edifici e ampliare i servizi prestati ai visitatori. Tra questi ci sono anche i lavori di restauro e valorizzazione di Casa Morello, una grande villa che si trova nei pressi delle fortificazioni dell'area archeologica a poche centinaia di metri dal tempio di Giunone e dal Tempio della Concordia. I lavori sulla villa ammontano a 839mila euro. Di questi 40mila euro sarebbero destinati per ospitare all'interno della struttura un fondo librari.

Dopo il “No” del Parco archeologico la vicenda è tornata alla ribalta lo scorso dicembre con un’intervista de il Giornale in cui Marcello Dell’Utri esprimeva “preoccupazione di non riuscire a vedere finita la biblioteca nella Valle dei Templi”. “Un edificio restaurato per l’occasione ospiterà la parte della mia collezione di libri di argomento siciliano o di autori siciliani - diceva -. Sarà la più grande e completa biblioteca tematica sulla Sicilia. Più di 12mila volumi e alcuni pezzi unici”. Il tutto anche grazie ai 30milioni che il suo amico di sempre (anche di processi) gli ha lasciato in eredità.

Con le parole di Scarpinato sembrava chiusa la vicenda, eppure questa mattina l’ex senatore è tornato alla carica sulle pagine de Il Foglio: “Sa cosa ho fatto con parte del legato che mi ha lasciato Silvio (Berlusconi, ndr)? - ha detto a Salvatore Merlo, nel giorno in cui ricorrono i trent’anni dalla fondazione di Forza Italia - Ho comprato il manoscritto originale del ‘Mastro-don Gesualdo’ di Verga. Sarà esposta nella biblioteca siciliana che sto costruendo ad Agrigento”.

Dell’Utri non è certo uno sprovveduto. Per questo sorge spontaneo il dubbio che le parole dell’assessore Francesco Paolo Scarpinato, nonostante siano state inequivocabili, non siano sufficienti ad impedire che un pregiudicato come Marcello Dell’Utri - attualmente indagato dalla Procura di Firenze, la quale sta indagando sui mandanti esterni delle stragi del 1993 - possa realizzare questo progetto. La sensazione è che dietro l’insistenza del bibliofilo ci sia qualcosa di più. Una sorta di “braccio di ferro” in corso tra il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, che vorrebbe accontentare l'amico Dell’Utri, e l'assessore alla cultura (di Fratelli d’Italia) che si oppone.

"Avere una Biblioteca ‘Utriana nella Valle dei Templi, con una donazione di Silvio Berlusconi sarebbe, soprattutto negli anni di Capitale della cultura, uno smacco e qualcosa di negativo”, ha detto la deputata Dem Valentina Chinnici, che ha presentato l’atto ispettivo all’Ars per comprendere quali fossero le intenzioni della Regione. Anche lei sospettosa per l’ultima dichiarazione di Dell’Utri a Il Foglio. Non si arrende, dunque, Marcello Dell’Utri. La sua passione per i libri è viscerale tanto da aver minacciato lo sciopero della fame in carcere pur di poterne leggere più di quelli messi a disposizione. L’ente parco della Valle dei Templi continua i lavori di restauro, ma la Biblioteca ‘Utriana, si farà?

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