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Si tratta della modifica all’emendamento a firma di Enrico Costa approvato a dicembre alla Camera. Ora l’esecutivo vorrebbe inasprirlo ulteriormente

L’esecutivo è al lavoro su un nuovo emendamento-bavaglio che consenta di restringere ancor di più la norma, già di per se restrittiva, che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare. Il governo vorrebbe mettere nuovamente mano alla norma a firma del deputato di Azione Enrico Costa con lo scopo di rendere impossibile la pubblicazione integrale o “parziale” degli atti. Una possibile novità rispetto al testo approvato alla Camera prima di Natale.
Martedì 19 dicembre, infatti, la Camera aveva approvato l'emendamento alla legge di delegazione europea presentato da Costa, nella versione riformulata dal governo, che introduce il divieto di pubblicazione "integrale o per estratto" del testo dell'ordinanza di custodia cautelare. L'emendamento è passato con 160 voti favorevoli e 70 contrari.
Nella formulazione originaria, che aveva spaccato la maggioranza trovando favorevole Forza Italia e contrari esecutivo e alleati, era previsto il "divieto di pubblicazione dell'ordinanza di custodia cautelare" fino alla conclusione delle indagini o dell'udienza preliminare. Nella riformulazione proposta dal governo si parla di divieto di pubblicazione "integrale o per estratto" del testo dell'ordinanza. In questo modo si tornerebbe alla disciplina in vigore prima del 2017, quando non si poteva pubblicare niente dell’ordinanza di custodia cautelare: né integralmente né parzialmente.
Come detto, la norma di Costa era stata approvata nella legge di delegazione europea alla Camera il 19 dicembre. Norma approvata con il parere favorevole del governo e il voto della destra e di Iv/Azione.
Ora la legge di delegazione europea è passata al Senato per la seconda lettura. In commissione Affari europei la maggioranza non ha presentato emendamenti, mentre l’opposizione ne ha depositati diversi per cancellare la norma o modificarla. E il governo vorrebbe proprio utilizzare un emendamento dell’opposizione come piede di porco per rendere la norma in senso ancora più restrittivo per la stampa.
Il M5S, con una proposta a prima firma della senatrice Dolores Bevilacqua, vorrebbe smorzare il testo eliminando il divieto “per estratto” dell’ordinanza. Ora il ministero della Giustizia vorrebbe riformulare quell’emendamento proponendo il divieto di pubblicazione “parziale” dell’ordinanza, mantenendo anche il divieto integrale.
Tra le due soluzioni - pubblicazione “per estratto” o “parziale” - c’è una consistente differenza. La prima formulazione potrebbe garantire ai giudici una qualche forma di discrezionalità e quindi dare la possibilità ai cronisti di pubblicare comunque alcune parti delle ordinanze, mentre la seconda no. Quindi, se il nuovo emendamento passasse, i giornalisti non potranno più pubblicare nemmeno un rigo delle ordinanze di custodia cautelare.
Così facendo il governo armonizzerebbe il nuovo provvedimento all’articolo 114 del codice di procedura penale che vieta proprio la pubblicazione “anche parziale” degli atti coperti da segreto.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Foto © Imagoeconomica

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