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Blitz antidroga della polizia di Stato a Crotone, nel quartiere Acquabona.
L'operazione, che ha visto l’esecuzione di dodici custodie cautelari, arriva al termine di un'articolata indagine della Squadra mobile di Crotone avviata nel febbraio del 2023, sulla base degli esiti investigativi emersi in altro procedimento penale per lesioni personali aggravate dall'uso di arma, commesso in concorso da alcuni degli indagati, ai danni di due assuntori, per questioni legate all'attività di spaccio. I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono: Donato Bevilacqua (31 anni), Armando Manetta (34 anni), Nicola Manetta (42 anni), Domenico Passalacqua (28 anni), Franco Passalacqua (19 anni); agli arresti domiciliari è stata posta Romina Bevilacqua (31 anni), mentre il divieto di dimora in Calabria riguarda: Cosimo Bevilacqua (21 anni), Domenico Bevilacqua (55 anni), Leonardo Bevilacqua (40 anni), Maurizio Manetta (47 anni); Obbligo di firma per Francesco Passalacqua (43 anni), Matteo Pio Passalacqua (21 anni). Le acquisizioni probatorie, raccolte dalle attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, dalle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, dai numerosi riscontri effettuati dagli investigatori mediante sequestri dello stupefacente ceduto, dalle dichiarazioni rese dagli acquirenti, hanno supportato l'ipotesi dell'esistenza di una vera e propria 'piazza di spaccio' esistente nel quartiere Acquabona, piazza gestita da residenti che si muovevano in autonomia e che in rare occasioni agivano in concorso tra loro.
Un gran numero di clienti raggiungevano il quartiere per acquistare droga. Le cessioni avvenivano con modalità differenti. In alcuni casi, segnalano gli investigatori, gli indagati consentivano il consumo delle dosi direttamente nelle proprie abitazioni, per eludere i controlli delle forze di polizia. E' stato documentato inoltre che gran parte dell'attività di cessione di stupefacente avveniva nell'area che circonda l'edificio abbandonato della ex scuola Gravina nonché a pochi metri da altri tre istituti scolastici attivi nella zona; per questo, ad alcuni degli indagati, è stata contestata anche l'aggravante dello spaccio di fronte alle scuole. Infine, a due degli indagati, è stato contestato anche il reato di detenzione e porto di arma clandestina, occultata in un cassonetto dell'immondizia e rinvenuta e sequestrata dalla polizia nel corso di un mirato servizio di controllo del territorio; tale modus operandi veniva, tra l'altro, utilizzato anche per occultare sostanza stupefacente, celata oltreché in bidoni della spazzatura, in sottotetti di abitazioni o in accumuli di materiali posizionati tra le abitazioni degli indagati.

Foto © Imagoeconomica

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