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Una fitta rete di spaccio che vedeva due coordinatori e una serie di pusher, tutti di Andria, d'età compresa tra i 18 e i 23 anni. È quanto scoperto nell'operazione "Exit" dai carabinieri che, questa mattina, su disposizione del Gip del tribunale di Trani e richiesta dalla locale procura, hanno eseguito 13 misure nei confronti di altrettante persone, indagate per estorsione, detenzione, produzione e coltivazione di sostanza stupefacente in concorso. Due le persone finite in carcere, una ai domiciliari, per gli altri dieci spacciatori è stato disposto il divieto di dimora nel comune Federiciano. L'indagine, durata per due anni dal 2020 al 2022, è partita da alcuni danneggiamenti di autovetture, avvenuti tramite il taglio di pneumatici e un episodio di minaccia ai danni di un andriese, il quale avrebbe declinato la richiesta del gruppo di pusher per assoldarlo. I militari hanno così compreso che dietro quelle denunce si nascondeva ben altro. Si è scoperta, infatti, l'esistenza di un gruppo criminale, attivo soprattutto in piazza Marinai di Italia e piazza Soffici, dedito allo smercio al dettaglio di stupefacenti del tipo marijuana, hashish e cocaina. Due degli indagati - finiti in carcere - ricoprivano il ruolo di coordinatori e responsabili del gruppo: procuravano la sostanza e definivano le dinamiche delle condotte criminose attraverso la compravendita della cocaina e la coltivazione, confezionamento e smercio della marijuana. Questi amministravano anche la "cassa comune" del denaro ricavato dallo spaccio, destinato ai pagamenti dei pusher e all'acquisto del necessario per l'attività illecita. Ai domiciliari, invece, il loro autista e collaboratore. Le richieste di droga giungevano agli spacciatori tramite sms, ma anche su WhatsApp, Telegram e Instagram, mentre le consegne avvenivano sia a domicilio - o nei pressi delle abitazioni degli acquirenti - o in piazze e luoghi prestabiliti, quasi sempre in zone periferiche della città per eludere i controlli delle forze dell'ordine. Nel caso in cui l'acquirente non fosse in grado di saldare lo stupefacente, veniva privato della patente di guida, fino a quando il debito non veniva azzerato. Oppure venivano messe in atto condotte violente ai danni dei singoli spacciatori, se non accettavano di aderire al consorzio di spaccio messo in atto dagli indagati. Durante l'attività sono state denunciate in stato di libertà tre persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati sequestrati 1735 euro - ritenuto provento dell'attività illecita - una serra con fertilizzanti, lampade e il necessario per la coltivazione di piante di marijuana, oltre a materiale per il taglio e il confezionamento della droga, schede telefoniche e telefoni cellulari.

Foto © Imagoeconomica

Fonte: Agi
   

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