Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

La procura di Roma aveva aperto un fascicolo contro ignoti per l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli - il titolare del fascicolo è il pm Erminio Amelio - avvenuto il 20 marzo 1979, circa un anno dopo il rapimento dell'onorevole Aldo Moro avvenuto il 16 marzo 1978. Nelle scorse settimane, come ha riportato 'Il Fatto Quotidiano', c'è stato un nuovo impulso: la procura di Roma ha acquisito agli atti le motivazioni delle ultime due sentenze relative al processo sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980. Rispettivamente si tratta della senza del 9 gennaio 2020, con cui è stato condannato in primo grado all’ergastolo l’ex Nar Gilberto Cavallini e quella del 5 aprile 2022 a carico del “quinto uomo”, Paolo Bellini, anche lui condannato all’ergastolo in primo grado. Gli sviluppi sono attesi dai familiari di Pecorelli, rappresentati dagli avvocati Claudio Ferrazza e Walter Biscotti, e la Fnsi, costituitasi parte offesa e difesa dall’avvocato Giulio Vasaturo.

La sentenza Cavallini dedica all’omicidio Pecorelli un intero capitolo, in cui i giudici scrivono che “vi sono plurime, convergenti dichiarazioni, se pure de relato, fatte da persone non si può certo credere che le avessero concordate perché tutte interessate a dire la medesima falsità che Valerio Fioravanti uccise Pecorelli in veste di sicario su mandato di altri”. Fioravanti, si sottolinea, non è indagato: fu già accusato del delitto Pecorelli negli anni ‘80 ma fu prosciolto nel 1991 perché le dichiarazioni dei camerati non furono riscontrate. Per approfondire la figura di “Giusva” Fioravanti, i pm stanno prendendo in considerazione se riascoltare alcuni dei protagonisti di quella stagione nonostante le dichiarazioni riportate nelle due sentenze non hanno trovato riscontri e Fioravanti ha sempre sostenuto la propria estraneità al delitto Pecorelli. Lo ha fatto davanti ai pm di Roma il 15 aprile 1986 e anche a Perugia l’8 luglio 1997, in qualità di testimone, nel procedimento in cui erano imputati, tra gli altri, l’ex presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, in qualità di mandante e l’ex estremista Massimo Carminati come esecutore materiale, imputati che poi furono tutti pienamente assolti.

Nella sentenza Bellini dell'aprile 2021, ricordiamo, la "Corte richiama una specifica prova del rapporto diretto di Gelli con Valerio Fioravanti. Un elemento sicuramente grave a supporto degli inconfessabili rapporti tra i due, riferiti da molteplici testimonianze dell'area più vicina a Fioravanti". "Vi sono 'cointeressenze' processuali fra Licio Gelli e Valerio Fioravanti - si legge - Non sono in discussione, naturalmente le responsabilità per l'omicidio di Mino Pecorelli, che dovranno essere accertate in altra sede dal giudice naturale. Qui occorre semplicemente rilevare come sia provato che, per canto del Gelli, l'Avv. Di Pierpaolo, per interposta persona e anche direttamente, intervenne presso Valerio Fioravanti, per raccomandargli di tenere, in ordine alia vicenda dell'omicidio Pecorelli, un contegno processuale tale che consentisse al Gelli di stare tranquillo e, per trasmettergli, quale contropartita, le offerte d'aiuto del Gelli stesso. Le vicende in esame sono ricostruibili attraverso i contributi processuali complessivamente offerti da Angelo Izzo, Sergio Calore e Stefano Soderini".

ARTICOLI CORRELATI

Dalla pistola distrutta alle prove manomesse, nuovi dettagli sul caso Pecorelli

''La strage continua'', il libro di Raffaella Fanelli sul caso Pecorelli

Omicidio Pecorelli: spariti i proiettili, prove per la nuova inchiesta

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos