Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.



Il collaboratore di giustizia ricorda i motivi che lo hanno spinto a rinnegare Cosa Nostra: “Erano diventati delle bestie

Quando ho deciso di collaborare con la giustizia, mi ha chiamato Falcone e gli ho detto: ‘Voglio collaborare, ma voglio collaborare in un modo diverso’”. Sono queste le parole che Gaspare Mutolo ha pronunciato durante la sua intervista trasmessa dal canale Talk Sicilia, per ricordare il momento in cui ha deciso di collaborare con la giustizia dopo aver ‘ripudiato’ Cosa Nostra. Un percorso difficile, segnato dall’amore per l’arte, per la musica, ma anche dal desiderio di redenzione che Mutolo ha posto in essere come collaboratore di giustizia, prima con il giudice Giovanni Falcone, poi con Paolo Borsellino. Parlando con Falcone “gli ho detto che volevo recidere questo cordone” con la mafia, per questo motivo “sono riuscito ad aprire una brecciache nemmeno Buscetta aveva aperto”. “Forse, con Falcone s’era stabilito un rapporto di simpatia. Ricordo quando alla fine di un interrogatorio ho chiesto: ‘Non si beve?’ Così, il giudice ha preso un bicchierino di whisky e me l’ha offerto”. Piccoli gesti che hanno conquistato la fiducia di un uomo, fortemente condizionato dai valori negativi, che lo hanno trasformato in un uomo d’onore della mafia palermitana: un muro invalicabile, demolito dalla sensibilità del giudice Falcone. “Dopo, quando ho deciso di collaborare, volevo parlare solo con lui, perché sapevo che era completamente contro la mafia. O parlo con lui - ha proseguito ricordando la determinazione di quegli anni - oppure con Borsellino”. Ma il collaboratore di giustizia, oggi 83enne, ha ricordato anche i motivi che lo hanno spinto a trasformare in meglio la sua vita. “La mafia non era più quella di prima - ha ricordato - e i mafiosi erano diventati delle bestie. Ricordo quando ho appreso che avevano strangolato una donna incinta e sparato a quelle donne della famiglia che prima non si toccavano. Erano diventati delle bestie che giocavano con la vita delle persone”. Forse, per questo motivo, durante la sua intervista Mutolo ha deciso di lanciare un appello ai giovani, affinché non sprechino la propria vita con la criminalità organizzata, oppure con la droga. “Ragazzi, state attenti e non vi buttate nella malavita perché tanto non conviene. Se lo fate per i soldi, perdete il vostro tempo, perché prima o poi ve li sequestrano”. Oggi, Mutolo ha rivoluzionato completamente la sua vita, anche grazie alle doti artistiche acquisite durante gli anni della prigione. Così, il collaboratore di giustizia, che in questi giorni sta organizzando la sua prossima mostra dal titolo “La Metamorfosi dell’Anima”, che si terrà dal 1 al 15 ottobre in via Veratti 20, a Varese, ha dichiarato: “Io ormai sono vecchio e vivo per la pittura. Infatti, per me esistono soltanto la musica e la pittura. Una passione nata in carcere tantissimi anni fa”.

Fonte: blogsicilia.it

ARTICOLI CORRELATI

Mutolo: ''Messina Denaro tradito come Riina. Il suo arresto rientra nel papello iniziato nel '92''

Mutolo: ''La cattura di Messina Denaro è una messinscena. Il covo? Ripulito sapientemente''

Gaspare Mutolo e l'incontro con i giovani detenuti del carcere minorile di Nisida

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos