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La Dda di Firenze ha dato esecuzione stamani a quattro misure di custodia cautelare, firmate dal gip del tribunale di Firenze, nei confronti di peruviani coinvolti nel cosiddetto "racket delle camere" dentro l'hotel Astor, l'immobile occupato dove lo scorso 10 giugno è scomparsa la piccola Kata. Tra i destinatari delle misure disposte dal gip, c'è anche lo zio materno della bambina.
L'inchiesta sulla scomparsa di Kata è nelle mani della Procura di Firenze, in particolare del procuratore aggiunto Luca Tescaroli che segue il caso con i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda.
I reati contestati sono estorsione, tentata estorsione e rapina, commessi tra novembre del 2022 e lo scorso maggio, nonché di tentato omicidio e lesioni gravi commesse il 28 maggio, quando secondo quanto ricostruito all'Astor vi fu un raid punitivo nei confronti di alcuni occupanti. Nello specifico, i quattro indagati avrebbero attuato un primo pestaggio con mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali ove non avessero lasciato la stanza. Dopo essersi allontanati per qualche istante, gli aggressori avrebbero proseguito le violenze nei confronti di altri occupanti di una stanza vicina per far ritorno incappucciati nella stanza della coppia dirigendosi minacciosamente verso la vittima designata, che per timore di essere uccisa si appendeva con le mani al davanzale della finestra e si faceva cadere al suolo. I reati contestati sono risultati commessi nel quadro di una illegittima attività di compravendita del diritto di occupare stanze in seno alla struttura alberghiera occupata a partire dal settembre 2022 da peruviani e rumeni, con esazione dalle persone che volevano entrare di somme dai 600 ai 700 euro. I delitti a base estorsiva e di rapina risultano, secondo gli inquirenti, commessi con il ricorso alla minaccia e protesi alla consegna di somme di denaro. Lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la scomparsa della bambina, l'hotel Astor è stato sgomberato. Le iniziative giudiziarie odierne si collocano nel percorso investigativo in atto proiettato a individuare gli autori dell'ipotizzato sequestro di Mia Kataleya Chicclo Alvarez. Perquisiti anche i familiari di Kata su delega della Dda: l'esecuzione delle misure cautelari è stata curata da una cinquantina di appartenenti alla squadra mobile della questura di Firenze. Eseguiti in correlazione anche dieci decreti di perquisizione da parte degli appartenenti al nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Firenze, nei confronti di più familiari della bimba rapita e di altre persone, in qualità di terzi non indagati, di interesse per le investigazioni in corso per il sequestro di persona a scopo di estorsione.

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