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É stato attestato ieri a Berlino Angelo Minichino, 50enne napoletano, considerato dagli inquirenti il gestore per conto del clan Mazzarella, uno dei più potenti economicamente e militarmente, di una grande piazza di spaccio nel quartiere di Napoli di Forcella. L'uomo si era reso irreperibile dallo scorso maggio e destinatario di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d'Appello di Napoli per traffico di sostanze stupefacenti.
L'arresto è avvenuto grazie alla cooperazione tra le autorità tedesche, attivate dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano su precise indicazioni dei militari del Nucleo Investigativo partenopeo.
Dovrà scontare la pena di 18 anni e 6 mesi di reclusione dopo una condanna nell'ambito de processo nato dall'operazione "Piazza Pulita" del 2007; ora è in carcere in attesa del provvedimento di estradizione. Angelo Minichino era il gestore di una piazza di cocaina proprio nel cuore di Forcella a Napoli e quando il 26 febbraio del 2007 era stato arrestato, e poi scarcerato dal Riesame. Accusato da quattordici pentiti, tra cui i fratelli Giuliano, ex 're' di Forcella, è stato condannato in appello a novembre 2019 e la sentenza è stata poi confermata dalla Cassazione. Durante il blitz di 15 anni fa scaturito dall'inchiesta 'Piazza pulita', polizia e carabinieri erano arrivato tra i vicoli di Forcella pere spezzare il 'sistema' creato dai Giuliano e i Mazzarella che per quattro decenni avevano gestito ogni tipo di affare, legale e illegale, in quella zona. Le forze dell'ordine perquisirono oltre mille case e arrestarono 170 persone, vecchi boss e delle nuove leve dei clan, ma anche affiliati e fiancheggiatori. Una faida tra cosche poco prima aveva portato alla morte della 14enne Annalisa Durante, colpita da una pallottola vagante esplosa da un rampollo dei Giuliano, Salvatore 'o russo', finito nel mirino di killer dei Mazzarella, ora pentito.

Foto: it.depositphotos.com

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