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"La mafia non gode solo di sostegno attivo ma anche di un sostegno passivo. Troppa gente la rafforza semplicemente non schierandosi e oggi in Italia l'indifferenza fa la differenza. Si è passati dal crimine mafioso al crimine legalizzato come droga, usura, ecomafie e gioco d'azzardo. Questo non possiamo permettercelo". Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore dell'associazione 'Libera', in conferenza stampa in Campidoglio sulla Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in programma il 21 marzo. "La malattia più terribile è la delega, quindi c'è anche una nostra responsabilità. Dobbiamo scuotere le coscienze, le mafie sono più forti di 30 anni fa anche se sparano meno", ha aggiunto.
"Ben 29 anni fa eravamo qui, dove abbiamo raccolto le prime firme per la legge sulla confisca dei beni mafiosi, restituiti all'uso sociale. Ora siamo di nuovo qui per ricordare le vittime innocenti: i loro familiari li vedrete con al collo le foto dei loro cari perché l'80 per cento non conosce la verità, e questa Giornata nasce per non dimenticare mai". Don Ciotti ha ricordato di aver incontrato Falcone tre mesi prima di Capaci, e poi di aver partecipato al primo anniversario della strage. C'era una donna che piangeva continuamente accanto a lui, ha raccontato: "Nessuno, mi ha detto, dice mai il nome di mio figlio che faceva parte della scorta. Quella donna - ha detto ancora il sacerdote - voleva sentire il nome di suo figlio: è per questo che nasce questa Giornata, per ricordarli tutti con la stessa forza il 21 marzo, primo giorno di primavera. Il corteo lo apriranno centinaia di familiari con il loro carico di dolore e di speranza di sapere la verità, perché bisogna unire le parole memoria e impegno. 'Roma città libera', ma le mafie ci sono - ha detto ancora. “La Città Eterna non può rimanere con le sue zone d'ombra fatte di intrallazzi e di violenze. In questo territorio ci sono tutte le mafie, e allora serve uno scatto in più della società civile, più consapevole e responsabile. L'ultima mafia è sempre la penultima - ha concluso - perché tende a rigenerarsi". Don Ciotti ha infine chiesto a Gualtieri la possibilità di un gemellaggio tra Roma e Cittanova (Reggio Calabria), paese natale di Teresa Gullace, la donna interpretata in 'Roma città aperta' da Anna Magnani e diventata simbolo della Resistenza romana.

Foto © Imagoeconomica

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