Evoluzione digitale e crimine organizzato, a che punto siamo? L’analisi del procuratore di Napoli

Guarda al passato, vive il presente, ma si proietta benissimo nel futuro. Questo è il profilo della ‘Ndrangheta che ha tracciato Nicola Gratteri, il procuratore di Napoli che pochi giorni fa ha parlato all’interno del Palazzo di Giano, sede del Comune di Pistoia, oltre che del Museo Civico di arte antica. Lo stesso profilo che il procuratore Gratteri, insieme ad Antonio Nicaso, saggista ed esperto di criminalità organizzata, ha descritto con maestria all’interno del loro ultimo libro “Il Grifone. Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘Ndrangheta” (ed. Mondadori). Un libro che ritrae la ‘Ndrangheta come un’entità criminale in continua evoluzione, interconnessa e, che si adatta al meglio per massimizzare i vantaggi di un’evoluzione tecnologica che, difatti, ha ridisegnato le nostre vite e il mondo in cui viviamo. “Si tratta - ha spiegato Gratteri ai microfoni di TVL - di un libro un po' azzardato, ma che parte da episodi concreti. Esistono famiglie di ‘Ndrangheta che sono riuscite ad assoldare hacker tedeschi e rumeni, i quali, nell’arco di tre minuti, hanno eseguito delle transazioni finanziarie all'interno di tre Stati, in tre continenti diversi, con conseguente difficoltà nel riuscire a trovare il ‘filo d’Arianna’ di un riciclaggio di denaro quantificabile in milioni di euro”. Ma è anche la dimostrazione empirica che conferma la destrezza criminale che le ‘ndrine hanno dimostrato di possedere, portando avanti attività di riciclaggio non attraverso i soliti istituti finanziari, ma attraverso un numero crescente di finanziarie che, rispetto alle banche, “chiedono un interesse leggermente superiore, ma anche meno garanzie”. Durante l'evento organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Vento e Vertigine, sono emersi anche i problemi che derivano dai paradisi normativi, costituiti prevalentemente da sistemi antiriciclaggio a maglie larghe; proprio “come quelli di Malta, che non rispondono alle rogatorie internazionali”. Luoghi dove, chi prova a far emergere la verità, viene messo a tacere con un’autobomba. Un esempio tragico è quello della giornalista Daphne Caruana Galizia, assassinata a Malta il 16 ottobre 2017. Galizia era nota per le sue indagini giornalistiche, che l’hanno portata a denunciare l’altissimo livello di corruzione vigente a Malta. “Non serve andare molto lontano per parlare di paradisi normativi. La vicina Austria, ad esempio, non collabora. Basta cambiare nome - ha spiegato Gratteri - e l’Austria vi risponde subito che si tratta di un’altra persona. Eppure, siamo in Europa”.  E ancora: “Ogni Stato, nel calcolo del PIL, inserisce anche la vendita della cocaina, la vendita delle armi e lo sfruttamento della prostituzione. Eppure - ha ribadito nuovamente - siamo in Europa. Sul piano etico, questo mi turba. Sembra che prevalga la non volontà a contrastare il riciclaggio, conseguentemente, anche a contrastare le mafie”.

Il nuovo mondo

Tecnologia nuova, sfide nuove. Quando si parla di sfide tecnologiche, è impossibile non pensare anche all'intelligenza artificiale. Straordinariamente potente, l’IA ha dimostrato in modo sistematico come sia possibile amplificare sia la quantità che la facilità con cui si possono raggiungere gli obiettivi prefissati. Ovviamente, nelle mani sbagliate, potrebbe esercitare un effetto leva anche sulle modalità con le quali vengono perpetrate attività illecite come il riciclaggio di denaro. Oppure, per escogitare nuovi metodi per nuovi tipi di reati, in particolare quelli di natura finanziaria legati al settore digitale. Viene da chiedersi se chi ha il compito di contrastare la criminalità organizzata sul fronte della tecnologia, detenga le capacità e le risorse per poterlo fare. “Vedo persone sempre meno competenti ai posti di comando - ha sottolineato Gratteri -. Ho visto persone con responsabilità per milioni di euro, ma che non sapevano nemmeno come accendere un computer. Ritengo, inoltre, che la Pubblica Amministrazione non sia attrezzata per difendersi da attacchi hacker. Sul piano normativo, ci muoviamo con lentezza rispetto al campo della tecnologia e dell’informatica. Stiamo affrontando un periodo storico che dal punto di vista della tecnologia sta volando, ma il nostro pensiero di sviluppo sul piano normativo - ha ribadito - è da siesta messicana. Immaginate gli effetti di un attacco hacker in Italia e i suoi pericoli sul piano della sicurezza dello Stato. Bisogna capire e affidarsi a gente che nella propria vita ha dimostrato le sue capacità sul ‘campo di battaglia’”.


il grifone pb


La massoneria deviata

Per anni, la 'Ndrangheta è stata descritta come un’organizzazione ‘stracciona’, dedita principalmente ai sequestri di persona. Tuttavia, in realtà, la criminalità organizzata calabrese ha capito perfettamente che, per evolversi, era necessario diversificare le proprie attività. Così, in maniera silenziosa, è riuscita a infiltrarsi in vari settori del territorio, soprattutto quelli più influenti. Lo ha spiegato benissimo Gratteri, che nel corso dell’evento organizzato a Pistoia, ha detto: “Già nel ‘70, la ‘Ndrangheta ha creato ‘la santa’, una dote che permette ad un capomafia di fare il doppio giuramento: far parte della ‘Ndrangheta e far parte di una loggia massonica deviata. Infatti - ha concluso - sotto la loggia massonica ufficiale, spesso trovate anche quella coperta. Proprio all’interno delle logge coperte esiste il mondo delle professioni e delle forze dell’ordine. Addirittura, alcuni collaboratori di giustizia ci hanno spiegato che all’interno delle logge coperte c’erano anche i magistrati, la cui identità era nota solo al gran maestro della loggia”.

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